La cultura e le tradizioni sono una componente fondamentale dell’identità isolana. Le testimonianze di un passato fatto di dominazioni, commerci, migrazioni e turismo, sono oggi conservate all’interno dei musei presenti sul territorio.

La storia degli insediamenti è ampiamente documentata nel Museo Civico di Santa Marina, composto di tre diversi edifici ognuno dei quali è dedicato a un diverso momento storico. A Malfa è presente il Museo Dell’Emigrazione che raccoglie le testimonianze dell’esodo che ha caratterizzato le Eolie dalla fine dell’Ottocento fino a metà del Secolo scorso. Il corpus di tradizioni e di mestieri è ancora oggi reso vivo dalle feste patronali, dalle sagre e dalle manifestazioni religiose che ogni anno vedono la partecipazione dell’intera comunità ma anche dei visitatori presenti sull’isola.

Oggi sono diverse le manifestazioni culturali che hanno fatto dell’isola il loro palcoscenico. L’isola, paradiso di un turismo di tipo sostenibile, ospita da diversi anni la manifestazione Salina Isola Slow volta a promuovere le tradizioni eno-gastronomiche del territorio. Il festival di maggior risonanza è sicuramente il Salina Doc Fest, un festival d’impegno sociale che promuove la rinascita del documentario narrativo.

Salina da assaporare

Specialità culinarie

Salina è il luogo ideale dove poter assaporare le specialità culinarie eoliane. L’offerta eno-gastronomica è quanto più varia. Su tutto il territorio sono numerosi i posti dove poter gustare i piatti della tradizione e i vini locali. La cucina eoliana, frutto del susseguirsi di dominazioni e culture diverse è caratterizzata da sapori contrastanti, utilizzati armonicamente per la creazione di piatti dai gusti unici.

Tra le specialità del territorio merita una particolare menzione il cappero di Salina, presidio Slow Food e ingrediente essenziale delle pietanze tradizionali. Altra eccellenza del territorio è il Malvasia, un vino liquoroso ottenuto dalla fermentazione delle omonime uve dopo un periodo di appassimento al sole di circa due settimane.

Nei bar dell’isola è possibile gustare ottime granite, tipiche sono quella ai fichi o ai fichi d’india. Sia pranzo che a cena sono numerosi i ristoranti dove poter assaporare piatti di pesce appena pescato o dove gustare il tipico pane cunzato, un pane disteso condito nella parte superiore con i prodotti del territorio. Ogni locale offre le sue specialità ma tutti sono uniti da un unico filo conduttore: la qualità.

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L'architettura tradizionale

Case tipiche eoliane

Le costruzioni architettoniche presenti sull’isola non hanno subito modificazioni notevoli nel tempo. L’architettura è stata fortemente influenzata dalle dominazioni passate ed in particolare da quella campana e ancora prima da quella greco-romana e islamica. Le abitazioni tipiche sono caratterizzate da fabbricati modulari a pianterreno composti da elementi cubici.

Gli elementi distintivi che compongono queste abitazioni sono l’ampia terrazza (u bagghiu), coperta da un pergolato sorretto da colonne (i pulera). I pulera sono generalmente collegati da sedili in muratura (i bisuoli) rivestiti da maioliche dai colori policromi. Spesso all’esterno delle abitazioni si trovano ancora le antiche cisterne per la raccolta dell’acqua piovana, forni in muratura e in alcuni casi anche i palmenti, in cui anticamente veniva pestata l’uva.

Con l’avvento della borghesia in alcuni centri abitati sono sorte, in passato, anche palazzine a due piani. Alcuni tra gli esempi più belli di questi palazzi patronali si trovano nella via centrale del Comune di Santa Marina. Nel Comune di Leni sono invece presenti alcuni esempi di archiettura liberty in diverse villette situate nel cuore del paese.

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